Nel frattempo – dopo che nei giorni scorsi si è saputo (quasi) tutto riguardo il regolamento, i big, gli ospiti e altro ancora – sul sito ufficiale del Festival compare per la prima volta un’immagine inedita che mostra in anteprima la nuova scenografia che accoglierà i cantanti di questa edizione.
Nuova scenografia, dicevamo, ma anche nuovo lo scenografo. Anzi la scenografa. Niente più Gaetano Castelli (che ha dominato incontrastato per ben 19 edizioni…), ma una donna – la seconda che si occupa di Sanremo – Emanuela Trixie Zitkowsky. Per presentarla basti utilizzare una semplice proporzione, ovvero Gaetano Castelli : Sanremo = Emanuela Trixie Zitkowsky : Grande Fratello (Gaetano Catselli sta a Sanremo, come Emanuela Trixie Zitkowsky sta al Grande Fratello, ndr).
Dato che la Zitkowsky è stata (e lo è ancora) la scenografa di tutte e 13 le edizioni italiane del padre di tutti i reality: il Grande Fratello.
Sanremo 2014 |
Una scenografia – di notevole impatto, con un tema compositivo che più che per Sanremo sembra l’impianto scenografico di un ipotetico prossimo musical popolare di David Zard o Riccardo Cocciante – che secondo le intenzioni dell’autrice <<interpreta la bellezza di un ipotetico palazzo settecentesco italiano, un salone che ha vissuto il suo splendore passato, ma il tempo e l’incuria sono stati i suoi peggiori nemici. Nonostante i fasti siano ormai lontani l’armonia rimane preponderante e non viene offuscata dalle ingiurie. Si avviano i restauri e nelle belle speranze, sopra un ponteggio, alloggia l’orchestra e la musica torna a riecheggiare nella sala. Lo scalone monumentale non riceve più importanti ospiti da tempo e, come per incanto, ad aiutarlo dal pavimento sorge una nuova scala tutta di luce, che accoglie i nuovi ospiti e li accompagna al centro della sala attraverso la guida di un tappeto luminoso>>.
Poi continua, <<Il pavimento, o quel che ne resta del marmo bianco e nero a scacchi, a un certo punto si anima e s’illumina accogliendo luce e nuove geometrie. Il palco di proscenio, o per meglio dire il ‘belvedere’, si sviluppa lateralmente con due scaloni che si aprono al mondo esterno: noi spettatori. Sul proscenio una scala elicoidale ci ricorda la sapienza, attraverso la salita si giunge alla conoscenza. Antichi affreschi affiorano dai muri in attesa di rivivere il loro splendore. Sipari, cambi scena, cubi di luce, tiri teatrali, tulle e sipari di perle ci accompagnano nell’accogliere la musica e uno su tutti: il Sipario Storico, che ci ricorda com’era una volta lo splendore. Il tempo con i suoi danni, pur appannandola, non riesce a distruggere la bellezza, che attraversando il velo dell’incuria risplende nella sua armonia>>.
Emanuela Trixie Zitkowsky, tiene anche a precisare che il tema centrale di questa edizione, la bellezza (e in questo caso la bellezza architettonica), nasce da una linea editoriale concordata dall’intero team organizzativo, <<perché giochiamo tutti in una squadra>> dice, e per ogni sorta di decorazione, affresco, pittura, impianto compositivo e altro ancora è stata appositamente ripristinata e utilizzata la maestranza della Rai.
Allora, appuntamento per martedì 18 febbraio 2014. Su Raiuno.
Poi continua, <<Il pavimento, o quel che ne resta del marmo bianco e nero a scacchi, a un certo punto si anima e s’illumina accogliendo luce e nuove geometrie. Il palco di proscenio, o per meglio dire il ‘belvedere’, si sviluppa lateralmente con due scaloni che si aprono al mondo esterno: noi spettatori. Sul proscenio una scala elicoidale ci ricorda la sapienza, attraverso la salita si giunge alla conoscenza. Antichi affreschi affiorano dai muri in attesa di rivivere il loro splendore. Sipari, cambi scena, cubi di luce, tiri teatrali, tulle e sipari di perle ci accompagnano nell’accogliere la musica e uno su tutti: il Sipario Storico, che ci ricorda com’era una volta lo splendore. Il tempo con i suoi danni, pur appannandola, non riesce a distruggere la bellezza, che attraversando il velo dell’incuria risplende nella sua armonia>>.
Emanuela Trixie Zitkowsky, tiene anche a precisare che il tema centrale di questa edizione, la bellezza (e in questo caso la bellezza architettonica), nasce da una linea editoriale concordata dall’intero team organizzativo, <<perché giochiamo tutti in una squadra>> dice, e per ogni sorta di decorazione, affresco, pittura, impianto compositivo e altro ancora è stata appositamente ripristinata e utilizzata la maestranza della Rai.
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