Il logo ufficiale del 1975 |
Torniamo allora al '75: l'Italia è preda dei miniassegni e la crisi petrolifera manda tutti in giro a piedi, le Fiat 126 azzurrine e le 124 color mattone sono ferme nei garage. La Juve vince il suo sedicesimo scudetto, la pallacanestro Ignis Varese la quarta Coppa dei Campioni, Fellini vince il suo quarto Oscar con Amarcord, Thoni la quarta coppa del mondo di Sci Alpino, Dulbecco e Montale si aggiudicano il premio Nobel. E a Sanremo?
Gilda premiata da Mike |
Nel cast, davvero pochi i nomi noti, e nessuno di primo piano; il festival '75 sembra davvero fatto coi fichi secchi, anzi, per l'esattezza è fatto dalla Giunta Comunale, con l'allora assessore al Festival Napoleone Cavaliere che sceglie i brani e in beata autonomia li abbina ai cantanti a disposizione (ovviamente tutti sconosciuti perché le case discografiche si erano sottratte al gioco). Si dice che nei giorni del festival l'assessore avvicinasse i giornalisti e, offrendo colazioni sontuose e donando loro portachiavi e altri gadget di un certo valore, li implorasse di non essere troppo cattivi nelle loro corrispondenze, col Festival '75. Quell'anno comunque qualcosa di memorabile al Festival c'è: una scenografia forse tra le più belle della sua storia, concepita da Natale Neri e ispirata allo stile liberty che dilaga nella città dei fiori: peccato che il blu e il viola della scena li possano ammirare solo gli spettatori dell'Eurovisione, perché in Italia Mamma Rai trasmette ancora nell'austero bianco e nero. Conducono Mike Bongiorno e Sabina Ciuffini, ma le tre serate sono diffuse solo per radio, la TV accende le sue camere solo per la finale, e di questa serata non è oggi rimasta alcuna traccia negli archivi.
La scenografia liberty |
Fin qui, la ricostruzione di prassi. Poi però si potrebbe fare un piccolo sforzo di interpretazione storica, e allora si scoprirebbe che questo Sanremo 1975 è uno dei più interessanti della fase di mezzo del festival e tra i più rappresentativi dello spirito dell'epoca. Forse dunque sarebbe più giusto osservare che era proprio il momento storico a non essere un granché.
Nessun commento:
Posta un commento