sabato 22 febbraio 2014

Effetto Renzi

Hai visto mai che i primi tre tristi e sconclusionati giorni di Sanremo 2014, non degni nemmeno di Fabio Fazio, fossero effetto della vacanza di un governo, e perciò di qualcuno a cui la Rai doveva rispondere?
La puntata di venerdì, per quanto non rutilante, è stata decisamente migliore per chi ama il genere Fazio. Perlomeno, sembra tornata in mano al conduttore: due o tre punti notevoli, Gino Paoli accompagnato al piano da Danilo Rea innanzitutto, o Marco Mengoni che canta Tenco con la benedizione dei parenti di Tenco. ma anche alcuni degli omaggi dei big alla grande musica italiana ci hanno riconciliato sul festival. Su tutti Ron, che ha interpretato da brividi Cara di Lucio Dalla, in una operazione che, per la relazione di affetto che li aveva legati, poteva essere perlomeno discutibile.

Ma anche Giusy Ferreri (accompagnata da un fighissimo Alessio Boni che ha declamato "il mare d'inverno" e insieme a un Haber che sembrava il bimbo terrorizzato costretto a cantare a una recita scolastica) e Raphael Gualazzi hanno fatto belle cose, e altro ancora che non ricordo più. E poi ci sono state le bizzarrie di cui parlare, come Violante Placido che si cimenta con il canto ("lascia stare, non è per te...") o Riccardo Scamarcio che suona la batteria. È stato simpatico persino Silvan, in quota "simpatici residuati Rai".
E alla fine la gara dei giovani l'ha vinta quello meno gradito al divano ma di gran lunga più popolare (Rocco Hunt, definito "L'Harry Potter di Pozzuoli"), lasciando all'amatissimo Zibba il solito contentino del premio della critica.

Persino i vestitini delle signore sono ritornati tutti da commentare in bene o in male: dal lungo modello "signora in Giallo" della Littizzetto al fantastico e chicchissimo nude look di Simona Molinari. Insomma è ritornato Sanremo, quello vero, quello di cui sparlare in serenità. Alla fine della piacevole serata, più precisamente al tg 60 secondi che di norma spezza le gambe alla fine della trasmissione, un'illuminazione: "Ma Renzi ha sciolto le riserve!" E le conseguenti riflessioni. Dietrologia spinta all'eccesso?  Sicuramente. Ma con la tivù di Stato tutto si può ipotizzare.

Nessun commento:

Posta un commento